Lo scorso mese di febbraio il Garante della privacy ha dato il via libera all’estensione dell’utilizzo del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) anche ai minori.

I ragazzi che hanno compiuto 14 anni potranno quindi dotarsi di una propria identità digitale per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione.

Discorso diverso per i minori di 14 anni, che potranno utilizzare lo SPID in maniera limitata ai soli servizi online offerti dagli istituti scolastici.

SPID ai minori: le perplessità del Garante

Tramite nota dell’11 gennaio 2022, l’Agenzia per l’Italia Digitale aveva richiesto un parere al Garante relativamente allo schema proposto in materia di “Linee guida operative per la fruizione dei servizi SPID da parte dei minori”, poi adottate con la Determinazione n.51/2022.

Più volte in passato l’AgID aveva sottolineato l’importanza dell’assegnazione di un’identità digitale anche ai minori, per consentire loro di fruire in autonomia dei servizi in rete garantiti dalle PA, a patto che la richiesta fosse effettuata da chi esercita la responsabilità genitoriale.

Il Garante, facendo riferimento a quanto stabilito dal GDPR – Considerando n. 38, che prevede espressamente che “I minori meritano una specifica protezione relativamente ai loro dati personali, in quanto possono essere meno consapevoli dei rischi, delle conseguenze e delle misure di salvaguardia interessate nonché dei loro diritti in relazione al trattamento dei dati personali. Tale specifica protezione dovrebbe, in particolare, riguardare l’utilizzo dei dati personali dei minori a fini di marketing o di creazione di profili di personalità o di utente e la raccolta di dati personali relativi ai minori all’atto dell’utilizzo di servizi forniti direttamente a un minore. Il consenso del titolare della responsabilità genitoriale non dovrebbe essere necessario nel quadro dei servizi di prevenzione o di consulenza forniti direttamente a un minore.”, aveva evidenziato l’esistenza nell’Ordinamento di due sistemi di identificazione digitale dei cittadini (il CIE e lo SPID) “idonee a soddisfare esigenze giuridiche sovrapponibili fatte salve talune marginali questioni di diversa usabilità”.

In base a queste considerazioni, l’Autorità aveva sottolineato come l’estensione dello SPID ai minori avrebbe potuto rappresentare “una duplicazione dei trattamenti di dati personali posti in essere dallo Stato – o per conto dello Stato – in vista del perseguimento di un’identica finalità: l’identificazione delle persone da parte di fornitori di servizi pubblici e privati”.

SPID ai minori: l’ok dell’Autorità Garante alle linee guida AgID

A seguito di un’attenta analisi, il Garante della privacy ha espresso un proprio parere per definire gli ambiti di utilizzo dello SPID in base all’età del minore.

In pratica:

  • I ragazzi tra i 14 e i 18 anni potranno fruire dei servizi offerti da INPS e accedere al Fascicolo Sanitario Elettronico o alla verifica dei punti sulla patente AM per i ciclomotori.
  • Gli under 14 potranno invece utilizzare lo SPID (in via sperimentale fino al 30 giugno 2023) solo per i servizi online forniti dalle scuole, come ad esempio il registro elettronico.
    L’accesso a tali servizi dovrà in ogni caso essere garantito anche senza SPID, tramite le modalità normalmente in uso.

Sarà chi esercita la responsabilità genitoriale a richiedere lo SPID per conto del minore, il quale, una volta compiuti i 18 anni, potrà scegliere se mantenere o revocare la propria identità digitale, anche secondo modalità differenti da SPID.

Come avverrà la richiesta di SPID per i minori

Il Garante della privacy ha previsto l’introduzione di alcuni “check-point” che consentono al provider che fornisce l’identità digitale di verificare se chi sceglie di farne richiesta è un soggetto maggiorenne.

Non sarà dunque sufficiente una semplice autocertificazione.

Un’ulteriore “clausola” impone che per richiedere lo SPID per conto di un minore dovrà essere verificata anche l’identità dell’altro genitore e attestata l’effettiva volontà di quest’ultimo di delegare il richiedente, tramite documentazione quale copia del documento d’identità e firma autografa, firma digitale, accesso con SPID, ecc.

Sarà poi necessaria l’acquisizione di un documento del minore per confermarne l’identità.

A quest’ultimo andrà inoltre fornita un’informativa sulla procedura, predisposta utilizzando un linguaggio semplice, chiaro, e facilmente comprensibile.

SPID ai minori: le considerazioni finali del Garante

Il Garante ha sottolineato come i trattamenti annessi al rilascio di SPID e al relativo impiego per l’accesso ai servizi online possano esporre i minori a rischi che richiedono una specifica protezione, con la messa in atto di misure preventive volte a limitarli.

Da qui la specifica tra gli ultra-quattordicenni e gli infra-quattordicenni, in virtù del differente livello di maturità e consapevolezza.

I service provider, su richiesta dell’Autorità, dovranno quindi valutare quali sono i servizi che possono essere messi liberamente a disposizione del minore, e quali le garanzie disposte in funzione delle peculiarità degli stessi.