Anche per questo 2021 è ormai giunto il momento per molti studenti italiani di affrontare le prove INVALSI.

Non tutti però hanno ad oggi ben chiaro in che cosa consistano, quale sia il loro reale obiettivo, e come vengano trattati i dati personali raccolti per effettuarle.

Spesso infatti le informazioni parziali diffuse dagli stessi alunni, così come dalle scuole e dalle famiglie, possono dare adito a fraintendimenti.

In questo articolo vedremo come la normativa privacy INVALSI 2021 affronta tale problematica, e in che modo sia possibile trattare i dati personali e di contesto di cui è prevista la raccolta.

Che cosa sono le prove INVALSI

Le prove INVALSI sono prove standardizzate che gli studenti sono tenuti a svolgere su scala nazionale durante le diverse fasi del percorso scolastico per dimostrare il proprio livello di competenze.

Si tratta di prove che vengono ripetute con cadenza annuale, al fine di tracciare un vero e proprio storico legato alle reali conoscenze di ogni studente.

Predisposte dall’Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (INVALSI), ente di ricerca vigilato dal Ministero dell’Istruzione, le prove INVALSI hanno carattere obbligatorio.

Gli studenti di terza media, seconda (prova momentaneamente sospesa) e quinta superiore hanno inoltre l’opportunità di sostenere le prove online e da remoto, avvalendosi di computer messi a disposizione dagli istituti scolastici.

In che cosa consistono le prove INVALSI

Le prove INVALSI per le classi seconde della scuola primaria prevedono lo svolgimento di due prove, riguardanti rispettivamente le discipline “Italiano” e “Matematica”.

Per gli alunni delle classi quinte della primaria, terze della secondaria di I grado, e quinte della secondaria di II grado è prevista in aggiunta una prova di “Inglese”.

Una prova di “Lettura” viene invece proposta solo ad alcune seconde classi “campione” della scuola primaria.

Le informazioni fornite da INVALSI circa la tutela della privacy

In relazione al trattamento dei dati, la stessa INVALSI fornisce alcune dettagliate informazioni in ottemperanza agli artt. 13 e 14 del GDPR, a partire proprio dalle indicazioni del titolare del trattamento e responsabile della protezione dei dati, in questo caso la stessa INVALSI.

In concomitanza col regolare svolgimento delle prove, INVALSI provvede altresì alla rilevazione di ulteriori elementi significativi di contesto, che possono non essere comunemente a disposizione della scuola, e che necessitano di conseguenza di essere raccolti.

Tra questi compaiono, ad esempio, il livello di istruzione e l’occupazione dei genitori, informazioni che, complice la relativa natura personale, non possono essere richieste per altre finalità, quali ad esempio le iscrizioni presso gli istituti scolastici (come espresso dalla nota del Ministero dell’Istruzione dell’aprile 2015, prot. n. 2773).

Viene pertanto richiesto alle segreterie degli istituti di raccogliere tali informazioni, definite “di contesto” e legate agli studenti e ai loro genitori, semplicemente compilando apposite schede cartacee deputate allo scopo.

Tutte le informazioni rilevate mediante questi moduli vanno necessariamente raccolte in forma anonima.

Il protocollo di acquisizione deve garantire la tutela e la riservatezza sia dei dati di contesto che dei risultati delle prove sostenute, e proprio per questo vanno adottati alcuni accorgimenti imprescindibili, secondo quanto espresso anche dal Garante della Privacy.

Prove INVALSI e pseudonimizzazione

I moduli utilizzati per rilevare i dati di contesto, così come quelli mediante i quali vengono sostenute le prove INVALSI, non contengono i nomi degli alunni né dei genitori, ma semplicemente vedono apposto un codice identificativo dello studente.

Questo permette di garantire il rispetto dell’anonimato dell’alunno, sia per quanto concerne i risultati delle prove svolte che per le informazioni raccolte dalle segreterie, in quanto la chiave di collegamento tra il codice e il nominativo dell’alunno è conosciuta solo dall’insegnante della classe (o della scuola) incaricato, e dal personale di segreteria che eventualmente ha la necessità di entrare in possesso di tali informazioni.

Autorizzazione del personale prove INVALSI

Il personale di segreteria coinvolto nella rilevazione dei dati dovrà essere autorizzato dal dirigente scolastico mediante lettera firmata, in modo tale da avere l’autorizzazione al trattamento degli stessi e di quanto necessario alla corretta gestione delle prove INVALSI.

Il personale autorizzato ha dunque la possibilità di svolgere le seguenti attività:

  • Effettuare la distribuzione dei questionari di contesto alle famiglie degli alunni
  • Gestire la successiva ricezione e custodire i suddetti questionari
  • Effettuare l’inserimento dei dati di contesto in forma anonima sulla piattaforma prevista

Informativa prove INVALSI

L’istituto scolastico è obbligato a inoltrare alle famiglie coinvolte una specifica informativa, volta a illustrare in modo chiaro le modalità di espletamento delle prove, le finalità, la base giuridica del trattamento, gli strumenti adottati, le modalità di trattamento e quanto altro previsto dal GDPR.

L’informativa, oltre a indicare INVALSI quale titolare del trattamento, fornisce le seguenti ulteriori informazioni: le finalità e la base giuridica del trattamento, le categorie di dati raccolti, le conseguenze del mancato conferimento dei dati, e in ultimo la conservazione dei dati stessi.

Finalità e base giuridica del trattamento

I dati personali raccolti, sia che coinvolgano gli studenti che i relativi familiari, devono essere trattati in via esclusiva per lo svolgimento dei compiti istituzionali di INVALSI quali:

  • Effettuazione delle verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli alunni
  • Rilevazione di ulteriori elementi significativi integrati dalla stessa scuola (i cosiddetti dati di contesto appunto), e determinazione del valore aggiunto (effetto scuola), ovvero quella componente del risultato di una prova che non dipende dai fattori esogeni che la scuola a cui si fa riferimento non ha il potere di modificare
  • Finalità di ricerca statistica o scientifica

Categorie di dati

In ottemperanza al principio di minimizzazione di cui all’art. 5 comma 1 lettera c) del GDPR, i dati personali devono essere trattati solo se necessario – e per quanto possibile in forma anonima – mediante le tecniche di pseudonimizzazione esposte in precedenza.

I dati personali trattati sono di norma di tipo “ordinario”: il solo dato di tipo “particolare”, poiché concerne lo stato di salute, è rappresentato dalla certificazione di uno studente come disabile o come portatore di specifiche difficoltà di apprendimento.

Tali dati dovrebbero di fatto già essere in possesso dell’istituto scolastico, sia in virtù della propria attività istituzionale che nell’interesse di tali studenti, e ricevuti da INVALSI in forma anonimizzata sostanzialmente per due ragioni:

  • Mettere a disposizione prove proposte in formati specifici o supporti che possano in qualche modo agevolare gli studenti ipovedenti o con particolari problematiche di carattere fisico nello svolgimento delle stesse
  • Considerare separatamente i risultati degli studenti con bisogni educativi speciali, qualora esplicitamente richiesto dal dirigente scolastico, per evitare di farli rientrare nella elaborazione statistica dei risultati generici dell’intera classe

Tutte le informazioni rilevate mediante i moduli “dati di contesto” devono essere raccolte in forma anonima.

Conseguenze del mancato conferimento dei dati

Il conferimento dei dati risulta obbligatorio in virtù di quanto richiesto dagli obblighi legali cui è sottoposta la stessa INVALSI.

Un eventuale rifiuto a fornirli in toto, o solo in parte, può dar luogo all’impossibilità da parte dell’organizzazione di garantire il regolare svolgimento delle prove periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti.

Occorre tuttavia tenere presente che per i genitori il conferimento dei dati relativi alla scheda “raccolta dati di contesto” resta facoltativo.

Conservazione dei dati

Qualora INVALSI dovesse trattare dati identificativi, limitati a nome e cognome dell’alunno e codice SIDI – Sistema Informativo Dell’Istruzione, la conservazione di tali dati deve essere limitata solo al periodo strettamente necessario per garantire il corretto adempimento di quanto previsto dal D.Lgs. n. 62/2017.

I dati relativi a nome e cognome dello studente sono pertanto conservati da INVALSI solo fino al termine del mese di giugno, per poi essere debitamente cancellati dagli archivi, con la sola eccezione degli allievi che devono sostenere la prova suppletiva.

In questo caso le informazioni possono essere conservate fino al termine delle lezioni legate a ciascun anno scolastico.

La conservazione dei dati per finalità statistiche o scientifiche è in ultimo a tempo indeterminato.